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Si trova al limite del centro storico di Montefortino, nella zona a Nord-Ovest, con la facciata che si apre verso lo slargo da cui prende il nome ed è lambita da Via Santa Lucia che sale da piazza Umberto I, la piazza principale del paese.
Già dalla metà del XIX secolo è luogo di rappresentazioni, durante il pontificato di Gregorio XVI che si impegnò molto nel promuovere la cultura negli Stati Pontifici.
Nel 1906 si registra la rappresentazione dell'opera "La Croce di Don Abbondio" di Camillo Severini, maestro elementare; nel 1917 era già inserito nei teatri di III ordine.
Viene riedificato con le attuali forme durante l'epoca fascista e nel 1940 compare nell' "Annuario del Teatro Lirico Italiano", nel dopoguerra sarà progressivamente abbandonato, infatti ad oggi risulta chiuso e non più utilizzato.
Mostra gli stilemi dell'architettura razionalista italiana, sulla facciata spicca un avancorpo in mattoni rossi, con un grande portale al centro incorniciato da mattoni e protetto in alto da una pensilina in cemento, al primo piano si apre una fila di cinque finestre rettangolari, alte e strette.
L'avancorpo sporge forse da una precedente facciata, dove l'intonaco ormai cadente, mostra elementi in laterizio di origini più antiche, nel resto della struttura sono visibili gli interventi ricostruttivi del ventennio.

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